top of page

Olfatto e organo vomeronasale

  • Immagine del redattore: Eleonora Marziale
    Eleonora Marziale
  • 21 gen 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Che i cani siano dotati un “super olfatto” è cosa ormai nota a tutti e, se vogliamo essere sinceri, anche molto invidiata!


Questi mammiferi vantano di circa 300 milioni di recettori olfattivi, a differenza dei 6 di cui siamo dotati noi essere umani; ciò gli permette di percepire odori per noi inesistenti, anche a distanze molto ampie e sono in grado di discriminare ogni stimolo olfattivo perfino in mezzo a terreni inquinati da diverse fonti odorose (chiaro esempio sono i cani da ricerca che riescono a seguire tracce lasciate diversi giorni prima, anche in condizioni climatiche avverse).


Ma questo non è tutto.

La percezione olfattiva è fondamentale non solo per ricettare molecole odorose, ma anche per immagazzinare informazioni e rispondere agli stimoli che l’ambiente propone. Il cane ha così modo di lavorare sulla memoria, sulle rappresentazioni di ambienti e situazioni, e acquisire capacità comunicative. Tramite la percezione di odori emessi dagli altri cani, un soggetto è in grado di capire (in modo più o meno chiaro, aspetto influenzato fortemente dall’esperienza) chi ha davanti, per esempio l’età e il sesso dell’individuo, e settarsi su un livello di comunicazione consono alla situazione.


La percezione degli odori passa dal sistema olfattivo primario, ovvero attraverso il setto nasale, e induce risposte sia comportamentali che ormonali. Si può affermare che una buona parte della comunicazione tra due cani avviene in modo non intenzionale, tramite odori emessi in modo consapevole ma non controllabile dalla volontà.


Se già questo riveste un ruolo importantissimo nella comunicazione con gli altri cani, e parallelamente con il mondo in genere, non possiamo non parlare dell’importanza del “paraolfatto”.


Alcuni sapranno già di cosa si parla, mentre per altri questa può suonare come una parola nuova e stravagante, ma è molto più facile di quello che sembra.

Il sistema del paraolfatto, sostenuto dall’organo vomeronasale, consente la percezione di specifiche molecole chimiche, i feromoni.


Organo Vomeronasale Cane
Fonte Foto www.miciogatto.it

Si definisce feromone una sostanza escreta da un soggetto e percepita da uno o più individui, nei quali induce una specifica reazione comportamentale ed ormonale. Esistono diversi tipi di feromoni con effetti più o meno immediati e più o meno duraturi. Un esempio sono i feromoni sessuali, che entrano in gioco nelle dinamiche di ricerca, attrazione, riconoscimento e corteggiamento del partner con effetto immediato e reversibile, o quelli di “imprinting”, con risposta ritardata ma più duratura nel tempo, che permettono il riconoscimento da parte della madre dei cuccioli e quindi l’instaurarsi del rapporto madre-figlio.

Deputato alla ricezione di queste piccole molecole, come già specificato, è l’organo vomeronasale. Posto ai lati del setto nasale, differentemente dal sistema olfattivo primario, si apre dalla cavità buccale attraverso un condotto che collega il palato al naso (condotto nasopalatino).


La ricezione dei feromoni avviene tramite un particolare atteggiamento che forse qualcuno avrà visto senza però sapersi spiegare, definito “flehmen”. Il flehmen consiste nell’estendere la testa sul collo, arricciare il labbro superiore e compiere ripetuti movimenti con la lingua verso la zona del palato corrispondente allo sbocco nasopalatino. Questo facilita l’apertura del condotto e l’ingresso dei feromoni veicolati da liquidi organici (urina, saliva, feci, liquidi vaginali, sudore, sebo, secrezioni prepuziali e perianali).

Le informazioni feromonali così ricevute, decodificate e trasmesse, arrivano fino al sistema limbico, una parte del cervello coinvolta (tra le altre cose) nella risposta comportamentale.




Questo spiega quanto sia fondamentale ai fini della comunicazione e di una corretta comprensione tra diversi cani, la possibilità di prendere odori per capire chi si ha davanti e come è necessario porsi, per poter evitare conflitti e chiarificare al meglio tutto quello che la comunicazione del corpo non riesce ad esprimere pienamente.

Alcune delle risposte agli odori e ai feromoni percepiti possono essere definite involontarie, sono risposte fisiologiche che passano tramite la secrezione di altrettanti odori e feromoni, mentre altre sono chiaramente volontarie. Un cane, capito il soggetto che ha davanti e compreso il livello della conversazione, può a questo punto mettere in atto comportamenti funzionali, come allontanarsi se l’incontro può essere pericoloso o decidere di avvicinarsi con i corretti schemi motori e le giuste intenzioni.

Ma odori e feromoni non sono necessari solo al primo incontro tra due o più cani, sono presenti anche nella comunicazione tra gruppi di cani conoscenti o conviventi e, molto importante, possono essere anche percepiti in modo autoriferito, ovvero “annusando se stessi”.

Tramite quello che viene definito “check olfattivo”, i cani possono letteralmente sentire le emozioni dell’altro e le proprie, capire le intenzioni o le reazioni davanti ad un ente o evento, coordinarsi e comprendersi pienamente.

È un po' come dire “come stai?” o “come sto?” e agire di conseguenza.


Se fino ad oggi non avete mai fatto caso al modo e al punto preciso in cui i cani si annusano, ora potrete iniziare a fare più attenzione a tutti quei piccoli “check” che i cani continuamente si riservano di fare reciprocamente e che in realtà fanno anche su di noi.

Annusare la zona perianale, le secrezioni salivari intorno alla bocca, le zampe, la zona intorno agli organi sessuali, e ancora annusare urine e feci, acqua sporcata da altri cani o oggetti vari presi in bocca da altri, in realtà rientra nella comprensione e quindi nella comunicazione con l’altro.

Allo stesso modo percepire odori provenienti dall’ambiente permette di ricostruire chi c’è stato e cosa può essere successo. Può capitare di vedere il nostro cane spaventarsi o incuriosirsi apparentemente dal nulla, ai nostri occhi nulla è cambiato in quel frangente di istante in cui invece nel cane c’è stato un cambiamento emozionale e comportamentale evidente. Da qualche parte sarà sicuramente arrivato un odore che ha determinato questa modificazione.


Impedire ad un cane di annusare equivale ad impedirgli di capire cosa e chi ha intorno, di conoscere situazioni e contesti, un po' come se noi andassimo in giro con gli occhi bendati.


Nell’olfatto del cane è contenuto un mondo magnifico, fatto di odori legati a sensazioni, emozioni, ricordi, eventi vissuti, possibilità e limiti che non possono non esprimersi in questo modo unico, complicato ma decisamente semplice allo stesso tempo.

Noi non possiamo che rimanere affascinati dalla bellezza di un senso così fine e raffinato, possiamo solo limitarci ad

osservare i nostri cani e invidiarli per la possibilità che hanno di conoscere una realtà che noi non scopriremo mai.


Comments


bottom of page